Vacanze finite, è allarme sindrome da rientro: cos’è e come affrontarla al meglio

Rientrare dalle vacanze spesso è un’impresa faticosa: la sindrome da rientro può presentare un conto salato. ecco come fronteggiarla.

L’estate si avvicina alla conclusione e insieme a lei anche le ferie. È sempre più frequente però che il rientro al lavoro e la ripresa delle attività avvengano non in uno stato di relax, ma di stress e malessere. Tanto che si parla da tempo ormai di una vera e propria “sindrome da rientro” (‘Post Vacation Blues’).

Cos'è la sindrome da rientro e come affrontarla
Sindrome da rientro, è più frequente di quanto pensiamo – italia-turismo-srl.it

In una società della performance come la nostra la vacanza è diventata sempre meno otium (nel suo significato classico che, come ha mostrato Josef Pieper, consiste essenzialmente in un riposo ristoratore, che ri-crea mente, corpo e spirito) e sempre più vacuum (vuoto), uno “spazio vuoto” dove ci si limita a staccare dai ritmi frenetici del lavoro.

Insomma, la vacanza come semplice messa tra parentesi della quotidianità sembra non essere sufficiente a ricaricare le batterie. Così il ritorno alle normali attività lavorative o di studio, per non parlare degli ordinari impegni quotidiani, rischia di scatenare un malessere generalizzato.

Sindrome da rientro, in cosa consiste e come affrontarla

Quali sono i sintomi della sindrome da rientro? Mal di testa, insonnia, fiacchezza, stordimento. In sintesi: stress. La conclusione delle vacanze tradizionalmente coincide con un peggioramento dell’umore. Secondo alcune stime un italiano su tre (33%) dichiara di sentirsi meno in forma negli ultimi giorni di ferie e nel momento del ritorno.

Come evitare lo stress del rientro al lavoro
La ripresa del lavoro può essere fonte di stress – italia-turismo-srl.it

È proprio questo il periodo in cui lo stress fa capolino. Secondo gli esperti il ritorno repentino alla routine quotidiana può tradursi in un malessere fisico generalizzato. Stando a un sondaggio Eurodap, il 58% dei lavoratori si sente stanco all’idea di ricominciare (anche se felice per l’andamento delle vacanze), mentre il 47% trova troppo stressante la ripresa delle normali attività.

La vacanza oggi è uno spazio mentale, una distrazione psicologica (su questo Pascal avrebbe molto da dire) dalla vita reale. Una sorta di utopia, in sostanza, un non-luogo dove la nostra mente a volte vaga e rimugina su diversi aspetti della propria vita. Una presa di coscienza che talvolta può produrre ansia. La domanda è: come affrontare la sindrome del rientro?

Gli esperti consigliano prima di tutto un ritorno graduale al ritmo lavorativo (quando possibile), evitando almeno di sovraccaricarsi nei primi giorni di ripresa delle attività. Meglio anche rimandare quello che non è urgente. Anche prendersi cura di sé, del proprio corpo, può aiutare. Non sarà male nemmeno concedersi piccole pause (un quarto d’ora ogni 2-3 ore di lavoro) per svagarsi.

Meglio anche evitare le riunioni nei primi giorni di lavoro, se non sono indispensabili. Stesso discorso per i nuovi progetti: lo stress da rientro si combatte evitando di caricare di troppe informazioni la nostra mente. Non dimentichiamo poi di andare a dormire presto (in vacanza, lo sappiamo, la tendenza è quella di coricarsi e di svegliarsi più tardi del solito). Aiutano naturalmente anche una dieta sana, fare dell’attività fisica e stare all’aria aperta.

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