Il “Solo Travel” è la tendenza del momento e consiste nel viaggiare totalmente da soli, un uso in aumento soprattutto tra le ragazze. Ma perché scegliere di viaggiare da soli?
“Si, viaggiare” cantava Lucio Battisti, evocando negli ascoltatori una sensazione di libertà unica, sensazione che ancora oggi è difficile da eguagliare. Sono tanti i luoghi comuni sull’hobby del viaggiare, che spesso però finiscono con il rivelare un fondo di verità. “Viaggiare apre la mente” e proprio a mente aperta, vogliamo affrontare un argomento che trova ancora della spigolosità e che andrebbe sicuramente sdoganato: il “solo travel”.
Ma di che si tratta? Banalmente, il termine indica quella tendenza che spinge a intraprendere dei viaggi, totalmente da soli, senza amici, familiari o partner vari al seguito. E se c’è chi potrebbe vedere della tristezza in questa pratica, è necessario che si chiariscano tutti gli aspetti positivi che il solo travelling porta con sé, benefici che forse più di tutti, hanno già compreso le giovani ragazze delle nuove generazioni.
Viaggiare da soli è una pratica che le nuove generazioni non esitano a mettere in atto. Secondo un dato riportato da Hostelworld, nel solo Regno Unito ben il 75% delle viaggiatrici, decide di partire in solitaria, zaino in spalla mentre nel resto del mondo negli ultimi 4 anni, le prenotazioni di viaggiatrici solitarie sono aumentate dell’88%, tra Gen Z e non solo.
E se la pratica ha ormai preso piede, grazie anche a compagnie che offrono servizi alternativi, che permettono magari di partire da soli e congiungersi a un gruppo di sconosciuti con cui vivere la vacanza dei sogni, sono ancora tanti quelli che si interrogano sulle ragioni che spingono a preferire un viaggio in solitaria piuttosto che a uno in compagnia.
Una delle prime motivazioni che porta a questa conclusione, può essere semplice incompatibilità con chi potrebbe accompagnarci: che si tratti di impegni di lavoro, di altri impegni vacanzieri presi in precedenza, di discordanza per i periodi di ferie o di semplice voglia di visitare posti diversi, non è così difficile immaginare che siano tanti i limiti pratici al viaggio in compagnia.
Ma ci sono motivi che superano il pragmatismo e scavano più a fondo nell’animo umano. Viaggiare in solitaria, sapendo di poter contare solo su stessi, staccando dal resto del mondo, è un metodo infallibile per ritrovare se stessi, per restare da soli coi propri pensieri e sentirsi realmente padroni del proprio tempo, rafforzando l’autostima, le capacità d’apprendimento e regalando quella tanto inflazionata quanto veritiera idea secondo cui “viaggiare apre la mente”.
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