Dove si trova e perché vale la pena dare uno sguardo dal vivo a Palazzo Mannajuolo, nel capoluogo partenopeo. È a dir poco incantevole.
Palazzo Mannajuolo è uno degli edifici più belli di Napoli. Tutto merito della sua scala particolarissima, elicoidale e che non è possibile trovare da nessun’altra parte. La costruzione di questo immobile è avvenuta più di un secolo fa. Cominciò nel 1909 e venne ultimata due anni dopo, in seguito ad un progetto concepito dall’architetto Giulio Ulisse Arata. Ingegnere fu Gioacchino Luigi Mellucci.
Il palazzo fu voluto dalla facoltosa famiglia napoletana Mannajuolo e sorge in via Filangieri 36 nella rinomata zona di Chiaia. Siamo nella Napoli cosiddetta “bene”. All’esterno palazzo Mannajuolo presenta delle spaziose vetrate con in cima un artificio architettonico che suggerisce a chi guarda da fuori l’idea che ci sia una grossa cupola. Invece si tratta di un espediente che poggia sulla presenza di una mezza sfera fatta in cemento.
Al suo interno ci sono quattro spaziosissimi appartamenti. E poi c’è la scala. Osservarla dall’androne, sia dal basso che dall’alto, è davvero suggestivo. Il ferro battuto delle balaustre abbellisce i rinomati marmi con le sue decorazioni in fiori. Nel complesso il senso dello spazio e la luminosità sono estremizzati al massimo, e si ha quasi l’impressione di trovarsi in un ambiente metafisico.
Come si entra nel Palazzo Mannajuolo?
A Napoli, Palazzo Mannajuolo era noto per la presenza di un cinema e teatro giusto un secolo fa, il Kursaal. Lì mossero i loro primissimi passi nel mondo della recitazione i due fratelli e la loro sorella De Filippo, ovvero Eduardo, Peppino e Titina. Giusto al Kursaal (che oggi è noto come Cinema Filangieri, n.d.r.) ebbe luogo la prima in assoluto della celebre opera teatrale tragicomica “Natale in Casa Cupiello”, la sera di Natale del 1931.
Stiamo quindi parlando di un vero e proprio pezzo di storia di Napoli. Inoltre Palazzo Mannajuolo ha fatto da sfondo nel film “Napoli velata” del 2017, per la regia di Ferzan Özpetek. Come spesso avviene per questi palazzi signorili che hanno più di cento anni di vita, al loro interno non sono presenti spazi adibiti a residenze ma si trovano invece posti riservati appositamente a fare da sede per associazioni culturali e simili. Il Palazzo Mannajuolo fa eccezione? No. Ci sono dei residenti, per cui se ci fosse qualcuno curioso di volere vedere come si presenta Palazzo Mannajuolo al suo interno occorre concordare una visita privata. Dovrebbe essere sufficiente parlare con il portiere dello stabile per potere avere accesso alla scala ed al cortile interno.
La famiglia Mannajuolo era nota a Napoli sin dal XIX secolo per la sua posizione di primo piano nell’ambito dell’abbellimento della città. Tante sono state poi le iniziative culturali ad essa riconducibile. Guido, figlio di Giuseppe Mannajuolo, che fece costruire l’omonimo palazzo, fu promotore di numerosi incontri in campo artistico negli anni Cinquanta. Oggi esiste proprio la Fondazione Mannajuolo, che si prodiga di diffondere arte e cultura in diversi settori, in primis quello della architettura.