L’overbooking è una condizione ampiamente diffusa, molti però si trovano a fare i conti con tale eventualità senza sapere come agire.
Tecnicamente viene definita come la presenza di più passeggeri rispetto al numero di posti disponibili e avviene quando la compagnia ha venduto più biglietti di quanto in realtà poteva effettivamente fare. Tale pratica però non è un errore di sistema, come si potrebbe immaginare, ma è una strategia adottata dalle compagnie aeree.
Sembra assurdo ma è così, spesso infatti le aziende vendono un numero di posti superiore a quello realmente disponibile, in funzione del fatto che le stime evidenziano come, per ogni volo, ci siano sempre dei passeggeri assenti. Una strategia totale che consente quindi di arginare le perdite e massimizzare i guadagni.
Overbooking: a cosa hai diritto quando succede
Il problema si pone solo quando poi alla fine non si palesa la condizione in cui vi è una persona che “manca” o non si presenta ma tutti i passeggeri con biglietto arrivano al gate di imbarco. A questo punto bisogna necessariamente eliminare qualcuno ed impedirgli di salire a bordo o, nei casi più sfortunati, farlo addirittura scendere dal velivolo.
Ci sono essenzialmente due strade, da un lato le compagnie che conducono automaticamente questa strategia e lo fanno andando semplicemente a non confermare il biglietto e quindi il volo a coloro che non fanno il check in prima ma direttamente in aeroporto. Sono gli ultimi arrivati e sei i posti sono già pieni anche coloro che non potranno volare. Talvolta questo viene fatto invece escludendo le famiglie oppure coloro che hanno già imbarcato i bagagli che sono sostanzialmente coloro che hanno maggiori difficoltà.
In altri casi invece viene esplicitamente chiesto a qualche passeggero di lasciare l’aereo oppure di non salire a bordo. In quel caso il passeggero ha diritto al rimborso del costo dell’aereo, pasti e bevande gratis, differenza di prezzo o ricollocamento su un altro aereo nello stesso giorno o appena disponibile. Inoltre si ha sempre diritto a una compensazione per il “disturbo”, questa va dai 250 ai 600 euro a seconda della distanza rispetto al punto di arrivo. Laddove si debba restare una notte fuori, la compagnia pagherà l’hotel e tutte le spese.
È chiaro dunque che per chi non ha particolari esigenze o fretta di tornare a casa, questa è una soluzione decisamente conveniente. Viceversa per chi si trova in una posizione di questo tipo e deve tornare al lavoro o ha una famiglia a casa la questione diventa molto complessa. Difficilmente comunque la compagnia deciderà in autonomia in modo random, tendenzialmente c’è sempre chi si offre volontario vista la cifra corrisposta e tutte le spese coperte.