Si chiama “Fetta di polenta”, ma non è un piatto bensì un edificio: tutto quello che c’è da sapere sul famoso palazzo italiano.
Se ti capita di sentire parlare di “Fetta di polenta” non dare per scontato che si tratti di un piatto, perché in Italia esiste anche un palazzo che prende proprio questo soprannome. Il motivo per cui tale edificio è chiamato così è molto semplice: dipende dal suo aspetto caratteristico, unico al mondo.
È stato realizzato da un celeberrimo ingegnere nel 1840 e la sua particolare forma dipende dalla conformazione triangolare del terreno. Inoltre la colorazione gialla all’esterno ha subito decretato l’attribuzione del bizzarro nomignolo.
L’avevi già sentito nominare prima d’ora? Sai dove si trova? Se ti abbiamo incuriosito, annotati subito tutte le informazioni utili e corri a visitarlo.
“Fetta di polenta”, non è un cibo ma un palazzo unico in Italia: una chicca da non perdere
Il famoso palazzo conosciuto da tutti come “Fetta di polenta” è in realtà Casa Scaccabarozzi. Sorge a Torino, nel caratteristico quartiere di Vanchiglia, all’angolo tra corso San Maurizio e via Giulia di Barolo. Come abbiamo anticipato, deve il suo soprannome alla forma triangolare che si adatta alla struttura del terreno e al colore esterno tendente al giallo.
È stato realizzato nel 1840 dall’ingegnere Alessandro Antonelli, conosciuto anche per aver ideato la Mole Antonelliana. La struttura è alta 24 metri ed è sviluppata su 9 piani. Tuttavia solo i primi 3 sono stati ultimati con il progetto originario. Gli altri sono stati aggiunti una quarantina d’anni dopo. Al palazzo è stato dato il nome della moglie di Antonelli, Francesca Scaccabarozzi, dal momento che i due coniugi vi hanno abitato per diversi anni.
In passato l’edificio è stato spesso chiamato anche casa luna e la spada, ma alla fine ha prevalso il soprannome “Fetta di polenta”. Inizialmente Casa Scaccabarozzi è stata accolta con poco entusiasmo dai torinesi proprio per l’aspetto anomalo e per il timore che potesse crollare. La struttura è di fatto leggermente inclinata verso la strada, ma nonostante ciò è fissa e ben salda. Le ringhiere dei balconi dell’ultimo piano sono ribassate e basta vederle per avere subito le vertigini! In più, all’interno ci sono degli arredi fatti su misura.
Con il passare del tempo, però, la casa ha iniziato a suscitare la curiosità degli abitanti e dei visitatori, tanto che oggi è una casa galleria dove vengono organizzate esposizioni d’arte contemporanea. In questo edificio, inoltre, ebbe sede il Caffè del Progresso, rifugio di carbonari e cospiratori nel periodo prima dell’unità d’Italia. Una vera chicca da non perdere per chi è in visita a Torino!