Ora sta per cambiare tutto per le persone che hanno un conto corrente, non si tratta però di una novità positiva.
Avere un conto corrente è ormai diventato imprescindibile per tutti, anche se c’è chi sceglie di averlo in posta, chi in una delle tante banche sparse sul territorio. Prima di aprirne uno è comunque sempre consigliable verificare le varie condizioni che vengono proposte, ben sapendo come queste possano variare e di come possano essercene alcune più vantaggiose rispetto a altre.
Grazie a uno strumento come questo è possibile accreditare lo stipendio o pensione, oltre a poter pagare le bollette, anche in modo automatico, così da avere la garanzia di non dimenticare le scadenze e incorrere in problemi. A volte però le situazioni anche in questo ambito possono cambiare, per questo è bene esserne a conoscenza e non farsi trovare impreparati, anche se non è detto che siano sempre positive.
Non è ormai più possibile prescindere dall’utilizzo del conto corrente, ora facilmente gestibile anche online grazie alle app che possono essere scaricate sullo smartphone sul PC, che consentono di effettuare praticamente tutte le operazioni pur senza essere grandi esperti del settore. E’ bene però che gli utenti siano preparati a una novità che sembra essere tutt’altro che incoraggiante e che potrebbe mettere in difficoltà diversi utenti.
Si profila infatti la possibilità che prelievi e versamenti possano essere tassati, come se non bastassero già le spese che molti di noi si trovano a sostenere. Non si tratta però, è bene precisarlo che dovrebbe coinvolgere tutti i contribuenti, bensì professionisti e aziende, che sono dotati di partita IVA e devono quindi pagare in autonomia le tasse. Questa scelta nasce sulla base di un principio importante: togliere e mettere soldi sul proprio conto corrente incidono sul reddito complessivo, da questo nasce un concetto importante come quello della presunzione bancaria, che può incidere sull’ammontare delle tasse da versare. Prelievi e versamenti possono quindi consentire di avere un’idea piuttosto precisa su quale sia il reddito dell’intestatario.
A confermarlo sono state due recenti sentenze emesse dalla Corte di Cassazione, secondo cui queste disposizioni possono avere un valore sia per i redditi di impresa che per quelli di lavoro autonomo.
La Suprema Corte a luglio 2024 ha così modificato una decisione che risaliva a qualche anno prima, quando si sottolineava fosse necessario prendere in considerazione esclusivamente i prelievi. Questi, infatti, rappresentano solo un indice generale di spesa, ma non danno del tutto l’idea di quale sia il potere d’acquisto e non solo di chi è titolare del conto corrente. Avere un quadro di insieme, comprendente anche i soldi prelevati, può essere determinante. Se non si hanno certezze, infatti, può esserci il dubbio che questi siano utilizzati per acquisti legati alla produzione di altro reddito. In linea generale è quindi sempre raccomandabile fare pagamenti tracciabili per dimostrare che la spesa effettuata non era destinata all’azienda.
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