Ha un nome particolare e si tratta di una vera e propria malattia, che arriva non appena iniziano le vacanze, un week end di relax o il dolce far niente: si chiama leisure sikness.
Durante periodi di intenso lavoro o stress, il nostro corpo accumula una certa tensione e quando finalmente arriva il momento di rilassarsi, questo accumulo di stress può manifestarsi sotto forma di malessere fisico. Può sembrare incredibile, ma è esattamente così. E’ un fenomeno curioso e controintuitivo: si tratta di quella sensazione di malessere, spesso accompagnata da sintomi fisici come mal di testa, mal di gola o stanchezza, che colpisce molte persone proprio quando si prendono una pausa dal lavoro o dagli impegni quotidiani.
Non esiste una data precisa in cui questa condizione è stata ufficialmente “scoperta”, ma è probabile che sia stata osservata e discussa da medici di famiglia e psicologi fin dagli inizi del XX secolo, con l’affermarsi di stili di vita sempre più frenetici. In realtà, non si tratta di una vera e propria malattia con una diagnosi medica precisa, ma piuttosto di un insieme di sintomi che si manifestano in molte persone proprio quando si prendono una pausa dal lavoro o dagli impegni quotidiani. La consapevolezza di questo fenomeno è emersa gradualmente, grazie alle testimonianze di molte persone che, pur aspettando con ansia le vacanze o i weekend, finivano per ammalarsi proprio in quei periodi.
Le cause profonde della malattia da tempo libero
Inutile dire che chi svolge lavori particolarmente stressanti o con ritmi frenetici sia più a rischio, ma anche fattori climatici ed ambientali potrebbero aumentare le probabilità, così come una predisposizione personale per l’ansietà ed il perfezionismo in ogni ambito della vita. Ma cosa scaturisce una reazione psicosomatica del corpo nell’attimo in cui si ha del tempo libero?
I fattori sono molteplici. Il nostro organismo, costantemente stimolato e sottoposto a stress, sviluppa meccanismi di difesa che entrano in azione quando siamo sotto pressione. Questi meccanismi, seppur utili nel breve termine, possono però sfociare in uno stato di iperattivazione fisiologica prolungata.
Quando finalmente arriva il momento di rilassarsi e staccare la spina, il corpo, abituato a funzionare ad alti livelli di attivazione, può reagire in modo inatteso. L’improvviso calo di tensione può disorientare il sistema nervoso e immunitario, rendendoci più vulnerabili a malattie e disturbi.
È come se il corpo, abituato a una marcia forzata, non sapesse più come gestire la “velocità di crociera”.
A ciò si aggiungono fattori psicologici. L’ansia da prestazione legata al dover godere delle vacanze, la paura di annoiarsi o la difficoltà a staccare completamente la mente dal lavoro possono contribuire a un ulteriore stress, innescando un circolo vizioso.
